
Vorresti ballare con lui
Ora mentre scrivi
Con quell'abbraccio stretto
Che ancora non ti appartiene del tutto
La tua guancia a contatto con la sua
Farti condurre come e dove delicatamente conduce
Ascoltarlo
Quando accade tu gli entri dentro, per quell'istante
E lui entra dentro di te
Sei il centro a cui mira
E tu miri al suo finché c'è musica
Si cercano, i vostri centri
Sono sempre perfettamente paralleli
E se non lo sono è per un istante
Poi attratti ritornano in posizione
Come se ci fosse un collante
E quando la musica si arresta
Il silenzio
E i suoi occhi puntati sui tuoi
Gli dici grazie con un leggero cenno del capo
Ed ascolti il suo, di grazie
E gli vedi sul volto un accenno di sorriso grato
Mentre la sua mano scivola piano
E abbandona la tua stretta vita.
6 commenti:
Per una testa sola?
una sogliola testa?
Sono alle soglie della comprensione totale del tuo testo
e anche del mio. balli?
io no, lo sai. I duri non ballano.
Stan lì sulla soglia... più che sulla soglia, sotto lo stipite con lo stipetto in tasca e i pugni...
I pugni?
Apri i pugni...
e le mani tra i capelli.
Nemmeno a farlo apposta... un animale con una sola testa e quattro zampe.
Ballerei se tu ti intenerissi. INTENERISCITI!! :)
Inquietante l'immagine di te (che non so chi sei) sotto lo stipite con lo stipetto.
torna presto.
:)
Darioskij chi e'? Bho... una risposta la trovi sul blog bazardelleparole... forse.
come stile e contenuti potresti essere anche tu ;-)
Direi totalmente diverso: lui e' di molto piu' bravo (e bello)
(ma soprattutto e' diverso)
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